Domande frequenti (F.A.Q.)

Risposte brevi alle domande che mi vengono poste più spesso

Il biologo nutrizionista è un professionista che può aiutarti a capire qual è il “carburante” più adatto alle tue esigenze. Spesso percorrere il corretto sentiero può risultare una impresa ardua, ma partendo dalla valutazione dello stato nutrizionale e proseguendo con la successiva stesura di un protocollo personalizzato, il cammino si rivelerà più semplice del previsto.

Il tutto e subito piace a molti. Ma è necessario pensare in un’ottica più a lungo termine. Conoscere la composizione corporea non vuol dire solo conoscere il proprio peso, ma significa capire in modo analitico da cosa è composto e come le componenti cambiano nel tempo. Risulta fondamentale modificare la normale alimentazione per curare, controllare o correggere errori alimentari o squilibri metabolici.
In campo porta la tua forza di volontà: alla fine dei conti importa come tu sai reagire ai problemi per diventare davvero l’artefice del tuo destino. 

Per rispondere a questa domanda è necessaria una valutazione antropometrica e l’analisi quantitativa e qualitativa della composizione corporea, che si effettua attraverso un esame di tipo  bioelettrico, la bioimpedemziometria.
Sarebbe infatti una stima troppo grossolana calcolare il peso ideale utilizzando unicamente formule matematiche, che non tengono conto della struttura corporea di ogni soggetto.
È invece indispensabile conoscere la composizione corporea perché il peso esprime la massa corporea, l’insieme cioè della massa grassa, dei muscoli, delle ossa e dell’acqua.

Nutrizione e sport sono un binomio imprescindibile, ma nessun istruttore dovrebbe somministrare programmi di allenamento e nessun nutrizionista dovrebbe elaborare piani nutrizionali senza conoscere l’esatta composizione corporea.
La Bioimpedenziometria, che io eseguo mediante il macchinario BIA 101 BIVA, permette, tra le tante altre cose, di valutare quanto grasso e quanto muscolo c’è nel corpo prima di iniziare un programma nutrizionale o di allenamento.
La bioimpedenziometria può dimostrare che una diminuzione di peso non è sempre sinonimo di perdita di grasso, soprattutto quando ciò avviene in breve tempo.
Un dimagrimento ottenuto senza attività fisica può comportare la perdita di massa magra.
L’attività fisica è perciò sempre raccomandata, per motivi di salute e non solo per motivi legati al risultato. La sedentarietà secondo l’Oms è un importante fattore di rischio e fare meno di tre ore di attività fisica a settimana porta ad essere sedentari, una condizione assolutamente da evitare. 

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